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Giochi di gruppo. Hai mai pensato ad un gioco da tavolo?

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Giochi di gruppo. Hai mai pensato ad un gioco da tavolo?

Prima di pc e console, prima di internet e videogiochi, quando si voleva giocare in gruppo, ci si riuniva e si sceglieva un gioco da tavolo. Da Monopoly a Risiko, da Cluedo a Taboo, questi straordinari passatempi hanno intrattenuto generazioni di bambini, ragazzi e adulti. Per decenni sono stati i compagni ideali per trascorrere una giornata in famiglia, o per sconfiggere la noia di un giorno di pioggia, ma anche per mettersi alla prova in un torneo organizzato dal nostro circolo preferito. A tutti, prima o poi, un gioco da tavolo ha salvato la serata, perché nessun altro tipo di gioco è mai stato in grado di unire e divertire in egual misura.

Un mercato in salute

Nonostante l’avvento della tecnologia in materia di giochi e intrattenimento che, nelle aspettative di tutti, avrebbe dovuto fagocitare il settore dei giochi da tavolo, questi ultimi hanno retto l’urto e continuano a divertire amici e famiglie. Già nel 2016, il quotidiano inglese “The Guardian”https://www.theguardian.com/technology/2016/sep/25/board-games-back-tabletop-gaming-boom-pandemic-flash-point indicava una crescita del mercato inglese dei giochi da tavolo di circa il 30% rispetto agli anni precedenti e anche in Italia questo fermento mai sopito sta dando i suoi frutti.

Nel nostro Paese esiste addirittura un premio riservato ai giochi da tavolo, il Premio Archimede che, nella sua ultima edizione del 2019, ha visto crescere visitatori e partecipanti. Qui, infatti, sono stati presentati ben 158 nuovi prototipi di giochi, sia provenienti dall’Italia che da altre parti del mondo. Secondo i dati dell’associazione Ideag (Incontro degli autori di giochi), il nostro Paese è secondo solo alla Germania per ideatori di giochi da tavolo e per appassionati, tanto che dall’anno appena passato Ideag stessa è entrata a far parte della Saz (SpieleAutorenZunft), l’associazione riconosciuta a livello internazionale, che da oltre trent’anni tutela i giochi da tavolo e i suoi autori.

L’ottimo stato di salute di cui godono i giochi da tavolo in Italia, è stato confermato da alcuni dati resi noti dall’azienda DV Giochi, leader nel settore ormai da molti anni ed editrice del famoso “Bang!” che, dal 2002 a oggi, ha venduto oltre due milioni di copie in tutto il mondo. Dal 2010 a oggi, il fatturato di DV Giochi è quadruplicato e nel 2018 le vendite in Italia sono aumentate di oltre il 15% rispetto all’anno precedente, mentre l’export ha fatto registrare un +50%.

I benefici dei giochi da tavolo

I giochi da tavolo sono un passatempo non solo divertente, ma anche utile a sviluppare particolari capacità. Come spiegato su alcuni siti che si occupano di giochi da tavolo di gruppo, i benefici dei giochi di società sono molteplici, motivo per cui se ne consiglia l’utilizzo fin dalla tenera età, visto che sono in grado non solo di insegnare qualcosa, ma anche di educare i bambini.

Seppur sedentario, il gioco da tavolo richiede comunque una buona dose di energie psichiche, che investono sia il livello razionale che quello emotivo. Alla base di tutto, deve esserci il motto decoubertiano “l’importante è partecipare”, cosicché anche i più piccoli, costretti a rispettare le regole e a stare insieme, potranno abituarsi a rapportarsi con chi li circonda. Inoltre, essendo spesso giochi che si basano sulla fortuna e sul ragionamento, i bambini potranno imparare a “saper perdere”, riuscendo a gestire le proprie emozioni e le proprie energie, concentrandole, magari, sulle attività cerebrali richieste per giocare.

Infine, i giochi da tavolo sono anche strumenti tramite i quali sviluppare particolari capacità, come quella visiva o tattile e quelle della comprensione e del problemsolving, investendo, quindi, anche tutte le altre fasce di età. Anche i ragazzi e gli adulti, infatti, non hanno che da imparare dedicandosi ai giochi da tavolo, come dimostrano alcune ricerche scientifiche secondo cui giocare in gruppo a un gioco da tavolo non significa soltanto divertirsi, ma crescere e migliorarsi. Passare qualche ora a giocare aiuta la memoria e le capacità cognitive, perché vengono stimolati l’ippocampo e la corteccia prefrontale, zone del cervello in cui avvengono i ragionamenti più articolati e dove vengono conservati i ricordi.

Come qualunque altro gioco, anche quelli da tavolo sono degli antistress naturali, come dimostra uno studio di RealNetworks Inc. in cui oltre il 50% dei giocatori ha confermato la teoria. Sempre secondo un altro studio scientifico, questa volta realizzato dall’Università dell’East Carolina, i giochi da tavolo sono dei potenti antidepressivi. I risultati di questo studio sono stati sorprendenti e hanno evidenziato come, dopo appena venti minuti di gioco, nei partecipanti si sia registrato un significativo calo dello stress e un miglioramento dell’umore. Ciò rappresenta, quindi, anche uno strumento per combattere l’invecchiamento mentale.

Essendo giochi di gruppo, i giochi da tavolo aiutano a sviluppare l’empatia con le persone con cui si condivide quel momento e aiutano perfino a sentirsi più felici, grazie alla produzione delle endorfine. Infine, ma non meno importante, i giochi da tavolo favoriscono i rapporti sociali, quanto mai essenziali in un mondo in cui ormai vige l’io e il pensiero personale. Facendo una partita in famiglia, si rafforzano i legami tra genitori e figli; giocando con gli amici si fortificano i rapporti già esistenti.

I 5 migliori giochi da tavolo di sempre

Sono tanti i giochi da tavolo che hanno fatto la storia, entrando nelle case di milioni di appassionati. Tra questi, il primo posto del podio va assegnato senza dubbio al Monopoly che, in Italia, fu distribuito per la prima volta nel 1935.

Il Monopoly fu inventato nel 1900 da Elizabeth Magie ed è, ancora oggi, considerato il re dei giochi da tavolo. Ci hanno giocato milioni di persone e tante generazioni si sono sfidate a colpi di affitti e bancarotte, anche grazie alle molteplici varianti che sono state create negli anni, adatte a ogni fetta di consumatori. Grazie alla sua semplicità e all’infinità di variabili dettate dall’utilizzo dei dadi e dalla quantità di giocatori, è un intramontabile gioco per tutte le età e dal divertimento assicurato.

Per gli amanti dei misteri e dei gialli alla Agatha Christie, Cluedo ha rappresentato la realizzazione di un sogno. Nato nel 1948, dalla mente di Anthony Pratt (inglese come la Christie, appunto) è stato ed è tutt’oggi uno dei giochi da tavolo più amati. Grazie a Cluedo ogni appassionato può vestire i panni dell’investigatore e venire a capo di un efferato delitto. Storia appassionante e capacità di ragionamento ne fanno un gioco avvincente e dalle molteplici sfaccettature sociologiche.

Dai misteri alla guerra con Risiko, il gioco di strategia militare più conosciuto e amato al mondo. Fu creato in Francia nel 1957 e arrivò in Italia nel 1968, volando subito in testa alle vendite dei giochi da tavolo. Forse, negli anni, ha avuto un impatto ancora più devastante del Monopoly, visto che in nome del Risiko sono nati club e associazioni in cui, spesso, si decide (ludicamente) il destino del mondo.

Tra i giochi da tavolo ispirati ai quiz, il TrivialPursuit rappresenta uno degli esempi migliori. È l’ideale compagno per chi ha voglia di divertirsi senza dimenticare, però, un pizzico di cultura generale. Ideato nel 1980, in Italia arrivò qualche anno più tardi, affermandosi come uno dei giochi di gruppo più amati e giocati in quegli anni.

Un gioco da tavolo istruttivo e divertente che può intrattenere tanti partecipanti, vista la possibilità di giocare anche a squadre e che, periodicamente, rilascia degli aggiornamenti che impediscono al gioco di invecchiare. Un altro gioco a squadre che ha fatto faville, ma alla fine degli anni ’90, è stato Cranium in cui un massimo di quattro squadre deve sfidarsi in prove di vario genere, dal mimare al disegnare, dal cantare al creare oggetti. Un gioco perfetto per scoprire i propri talenti, ma anche per migliorare la capacità di comunicazione.

Infine, un terzo gioco a squadre che ha conquistato milioni di appassionati è Taboo, gioco da tavolo nato nel 1989, veloce e stimolante in cui, come in Cranium, l’obiettivo è far scoprire ai compagni di squadra una parola senza, però, mai pronunciare essa o i suoi sinonimi e mentre una clessidra scandisce il tempo in esaurimento. Ottimo per scoprire le affinità tra amici o per condividere passioni comuni.

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